Azioni Saipem, Eni ed Intesa & Co.

Gli investitori non specializzati sono spesso attratti dalle singole azioni. Ancor più spesso circoscrivono il loro interesse alle sole aziende italiane. Inoltre, restano sempre fossilizzati su quelle azioni nelle quali hanno investito in passato, magari generando minusvalenze. Questa tendenza è ampiamente dimostrata in letteratura e rappresenta tre bias (errori) di finanza comportamentale che bisognerebbe sempre evitare.

Evita il rischio specifico, diversifica. Non acquistare Eni e Saipem (solo per esempio), ma l’indice settoriale a cui appartengono.

Per prima cosa, non si dovrebbe mai investire in un singolo titolo, ma sempre acquistare panieri ampi di titoli. Solo così l’investitore riesce ad eliminare il rischio specifico, ovvero la possibilità che, anche per sfortuna, succeda qualcosa di negativo ad una azienda. Ipotizziamo infatti che la probabilità (sfortuna) che un’azienda subisca un evento negativo e perda il 50% di valore sia pari al 5%, se si investe in un singolo titolo vi sarà il 5% di probabilità di avere una minusvalenza del 50% sul portafoglio complessivo. Se si investe in un paniere di 100 titoli ampiamente diversificato, la probabilità di avere una discesa del 50% in tutti i titoli contemporaneamente scenderà ben al di sotto dell’1%. Ciò riduce drasticamente la probabilità di vedere minusvalenze del 50% sul portafoglio complessivo ben al di sotto dell’1%.

Evita il rischio paese, diversifica. Non acquistare azioni italiane, ma l’indice globale.

Il secondo errore da evitare è quello di pensare che il mercato in cui si vive è quello in cui si deve investire. Nessuno dice che un investitore italiano deve andare ad individuare azioni del FTSE MIB per il suo portafoglio. Non è corretto focalizzarsi su Eni, Intesa, Unicredit, Generali (sempre a puro titolo di esempio) solo perchè sono realtà che riconosciamo. Anzi è vero l’opposto, un investitore italiano dovrebbe avere quanto più possibile del proprio portafoglio esposto ai mercati globali, sia azionari che obbligazionari. Infati esso ha già interessi economici e finanziari (immobili, stipendio, tasse, mutui) in Italia e per questo convenienza a diversificarli.

Cut the losses, non fossilizzarti sulle operazioni in perdita.

L’ultimo errore è il più grave. Se si effettua un investimento in un’azione e tale azione crolla, generando una minusvalenza potenziale, l’ultima cosa da fare è quella di acquistare ulteriormente quell’azione e mediare il prezzo di carico. Proprio perchè le singole azioni hanno un elevato rischio specifico, se scendono possono continuare a scendere a tempo indeterminato. Anzi un’azione che scende ha più probabilità di continuare a scendere che di rimbalzare. In questo caso la migliore scelta in caso di perdita su un’azione singola è quella di chiudere la posizione, o quanto meno non incrementarla. Solo nel caso di investimenti in panieri ampi di azioni è consigliabile mediare il prezzo di carico, in questo caso infatti si ha la quasi certezza che nel medio termine l’indice tenderà a salire. Anche per questo quindi è altamente consigliabile investire in panieri di titoli e non in singole azioni

Risolvi questi tre errori di finanza comportamentale ed avrai un portafoglio finanziario molto più solido e performante nel medio termine.


Resta sempre aggiornato sul mondo della finanza e degli investimenti!

👉 Iscriviti alla nostra Newsletter

Seguici su

LinkedIn e Instagram