Credito in banca?

E’ ancora possibile accedere al credito in banca?

Le garanzie statali sono tornate alla normalità e dunque sono state ridotte rispetto al periodo di crisi legato alla pandemia.

La prima conseguenza è che le banche hanno reso molto più difficile l’accesso al credito.

Di contro, la domanda di prestiti delle imprese è in continuo aumento, spinta soprattutto dalle esigenze di finanziamento del circolante. 

Tutto questo accade proprio in un momento in cui la crisi è tutt’altro che passata.

Oltretutto le imprese, anche a causa dell’aumento dei costi di materie prime ed energia, stanno continuando a incrementare la propria domanda di prestiti, per ottenere fondi utili al finanziamento del proprio capitale circolante.

Come sono cambiati gli standard di credito in banca?

Nel secondo trimestre 2022, le banche dell’area dell’ Euro hanno inasprito ulteriormente i propri standard di credito (ossia le linee guida interne delle banche o i criteri di approvazione) per i prestiti o le linee di credito alle imprese. 

Le prospettive per il trimestre in corso sono di un ulteriore rafforzamento del trend restrittivo, alimentato soprattutto da:

  • la maggior percezione del rischio nei confronti delle imprese, legata alle prospettive economiche fortemente incerte, ma anche alla situazione specifica dell’azienda o del settore in cui opera;
  • una minor tolleranza al rischio da parte delle banche;
  • la politica monetaria meno accomodante, che incide su costi e vincoli di bilancio (in misura inferiore rispetto agli altri due fattori).

Unimpresa rileva, infatti, che il primo semestre 2022 delle banche italiane appare caratterizzato da un atteggiamento di rilevante prudenza.

A una continua riduzione dei crediti deteriorati iscritti in bilancio, si accosta infatti una politica, sul versante degli impieghi, improntata al rischio zero.

Le imprese chiedono prestiti soprattutto per far fronte alle esigenze di finanziamento del capitale circolante.

Esigenze che sono correlate all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime e alle continue interruzioni della catena di approvvigionamento.

La domanda di prestiti, inoltre, è trainata anche dalle necessità di ristrutturazione del debito. Pur nella fase attuale di inasprimento delle condizioni di credito, le imprese hanno convenienza a rinegoziare gli importi o le scadenze dei prestiti in vista di un’ulteriore normalizzazione della politica monetaria.

Ancora, aumenta l’emissione di titoli di debito, che hanno evidenziato effetti di sostituzione rispetto al finanziamento bancario in un contesto in cui i tassi sono in aumento. In calo, infine, la domanda per investimenti, che nell’attuale condizione di mercato vengono rimandati per far fronte alle necessità di breve termine.

Risulta quindi evidente come queste esigenze di breve termine necessitino di forme alternative di finanziamento, argomento che verrà trattato in prossimo podcast. 

Cosa prevedere sul fronte della richiesta di credito in banca?

Per il terzo trimestre del 2022, si prevedono una diminuzione netta della domanda di prestiti da parte delle imprese, una forte diminuzione netta della domanda di prestiti immobiliari e una domanda sostanzialmente invariata di credito al consumo. 


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26 Settembre 2022