Cosa sono gli ETP a leva?
Gli ETP (Exchange Traded Products) sono strumenti finanziari quotati in Borsa che hanno l’obiettivo di replica passiva di un benchmark sottostante. Nella loro forma più tradizionale, consentono all’investitore di assumere esposizione al mercato di interesse in modo lineare. Diversamente, gli ETP “leveraged”, si propongono all’investitore che vuole assumere una esposizione più che proporzionale al mercato di interesse. Infatti, i rendimenti o le perdite potenziali di una posizione con leva si ottengono moltiplicando per il fattore di leva (2x, 3x, ..) quelli conseguiti dalla posizione equivalente senza leva.
Il grande vantaggio consiste nel raggiungere il livello di esposizione desiderato impiegando una minore quantità di capitale. Tuttavia, a questo vantaggio si accompagna una complessità di funzionamento che non può essere ridotta ad una semplice moltiplicazione e che richiede l’introduzione di un paio di definizioni.
Reset periodico ed effetto compounding
Di fondamentale importanza è la conoscenza della “frequenza di reset” che ha delle ricadute sostanziali sul rendimento riconosciuto all’investitore. Solitamente l’informazione è incorporata nella denominazione dello strumento o riportata nella documentazione di offerta dello stesso.
Il “periodo di reset” o la “frequenza di reset” indicano l’intervallo temporale sul quale viene applicata e calcolata la leva finanziaria. Nella maggior parte dei casi, il periodo di reset è giornaliero. Ciò significa che la leva è applicata giorno per giorno sulla performance giornaliera del benchmark sottostante. Di conseguenza, l’investitore che detiene l’ETP a leva non oltre il periodo specificato registrerà un rendimento percentuale pari alla variazione percentuale del benchmark sottostante moltiplicata per il fattore di leva.
Tuttavia, nell’ipotesi di una detenzione di più lungo periodo, il rendimento dell’ETP a leva potrebbe discostarsi anche significativamente da un multiplo del rendimento di periodo dell’indice di riferimento. Infatti, il reset periodico causa un effetto compounding: i profitti o le perdite realizzate nel giorno (periodo di osservazione) si sommano alla base sulla quale sono calcolati e costituiscono la nuova base di calcolo per il giorno successivo. Più in generale, l’effetto compounding interessa tutti gli investimenti che eccedono il giorno.
In numeri
Chiariamo il concetto con un semplice esempio numerico. Si ipotizzi il caso in cui l’indice di riferimento salga e scenda del 2% ogni giorno. Dopo 11 giorni, il rendimento di periodo dell’indice di riferimento è dell’1,8%, mentre quello dell’ETP a leva 3x è del 4,1%, pari a 2,3 volte quello registrato dall’indice.
Più in generale, la divergenza tra il rendimento effettivamente percepito e quello che ci si attende è tanto maggiore quanto più sono ampi il periodo di detenzione dello strumento a leva e la volatilità di mercato.
Concludendo
Gli ETP a leva devono essere maneggiati con cura, previa una loro adeguata comprensione. Possono rivelarsi strumenti preziosi in ottica speculativa di breve periodo. Al contrario, mal si adattano alle esigenze di investitori che implementano una strategia “buy and hold” di lungo periodo.
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