Quando si analizza l’indebitamento finanziario di una azienda, indipendentemente dal settore merceologico di appartenenza, ci si imbatte frequentemente nelle stesse criticità:
- Indebitamento a breve termine molto alto;
- Scarso indebitamento a medio/lungo termine;
- Forme tecniche di indebitamento inappropriate;
- Capitale proprio molto limitato od addirittura nullo.
Vediamole nel dettaglio.
INDEBITAMENTI AZIENDALI A BREVE TERMINE
E’ la via più diretta e comoda per finanziare l’attività corrente: fido di corrente, anticipazioni di portafoglio, linee di credito con scadenza inferiori ai 18 mesi, se da un lato permettono all’impresa di crearsi liquidità, dall’altro, se mal utilizzate, sono soggette a delibere bancarie ricorrenti ed a eventuali rientri o decurtazioni.
INDEBITAMENTI AZIENDALI A MEDIO/LUNGO TERMINE
Dovrebbe esser la forma prevalente di finanziamento di qualsiasi azienda perché permette di associare correttamente le risorse ai progetti. Per procedere ad una corretta valutazione è sempre necessaria una visione dell’andamento aziendale, sia di cassa che pluriennale, finalizzati sia all’acquisto di beni strumentali sia agli investimenti strutturali, riguardanti costi del personale, capitale circolante ecc. Il 2020, anche a causa della pandemia, ha visto aumentare sensibilmente l’indebitamento delle imprese a medio/lungo termine.
FORME TECNICHE DI INDEBITAMENTO INAPPROPRIATE
Scelte improvvisate, causate da poca programmazione, espongono le imprese a determinazioni degli istituti bancari non confacenti alle effettive necessità aziendali. Tassi alti, fideiussioni personali, derivati finanziari, sottoscrizione di prodotti assicurativi, sono le conseguenze di comportamenti imprenditoriali non corretti.
CAPITALE PROPRIO MOLTO LIMITATO O ADDIRITTURA NULLO
Troppe aziende hanno strutture patrimoniali non equilibrate rappresentate da capitali di terzi molto elevati e capitali propri molto risicati. Aziende poco patrimonializzate da una parte con imprenditori ricchi dall’altra, i quali si vedono costretti a rilasciare fideiussioni personali di importi rilevanti e sproporzionati all’effettivo indebitamento per sostenere il proprio business.
Non rimane moltissimo tempo alle aziende per cercare di riorganizzarsi da un punto di vista finanziario e patrimoniale. Normative sempre più stringenti, standardizzazione delle procedure istruttorie e deliberative, rating di erogazione ferrei, valutazioni del merito creditizio basate su indici patrimoniali e sui flussi di cassa, diverranno il “pane quotidiano” per una corretta gestione finanziaria.
Le aziende dovranno assolutamente dotarsi di tutti gli strumenti necessari per affrontare importanti novità in termini di finanziamenti ed agevolazioni fiscali che stanno per essere messi atto attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Perdere una così importante opportunità di crescita e di recupero di quanto perso nel corso del 2020, sarebbe un autogol non giustificabile.
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