Le commissioni differite

La vacca va munta finché produce buon latte.

Ovviamente non ci si poteva aspettare che una notizia del genere. È arrivato il chiarimento di Bankitalia che apre le porte all’applicazione anche in Italia delle commissioni d’ingresso differite.

Le commissioni differite

E’ uscita la precisazione da parte di Bankitalia sul tema delle commissioni differite applicate ai fondi d’investimento.

Una novità che non giova di sicuro agli ignari risparmiatori. Come riporta Plus 24, l’inserto del Sole 24 Ore del 27 febbraio, B.d’I., con la modifica del Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio del 16 febbraio scorso, ha colto l’occasione per chiarire che la normativa NON vieta il pagamento differito e graduale delle commissioni di sottoscrizione.

Si tratta di una decisione che era prevista anche se non si sapeva la sua certezza. La stessa Assogestioni, non a caso l’associazione di categoria delle case di gestione che ne hanno pieno interesse alla sua applicazione, aveva auspicato la possibilità di applicare anche in Italia le commissioni differite.

Tutto chiaro per gli investitori?

Non è sufficiente constatare che, nonostante i fondi italiani siano da diversi anni i più cari in Europa, la necessità di “pelare” ulteriormente il cliente, rimanga l’obiettivo degli intermediari per remunerare le loro reti di vendita.

Dal punto di vista della trasparenza questo potrebbe essere un passo indietro.  E’ molto importante comprendere questo escamotage: essendo le commissioni di entrata una provvigione di vendita, questa voce di costo non sarebbe contabilizzata nelle spese correnti (T.E.R.), permettendo di abbassare di quanto basta i costi di gestione così da poter far figurare meno onerosi i fondi di diritto italiano.

Una gran bella mossa commerciale, ma che di fatto non porta alcun risparmio al povero investitore, anzi, l’applicazione del meccanismo della commissione differita potrebbe portare ad aumentare i costi dell’investitore finale qualora non rispetti i vincoli temporali suggeriti.

Guarda caso invece, Ferruccio Riva, il vicepresidente di Anasf, il presidente degli ex promotori, sottolinea l’importanza che venga rappresentato all’investitore l’importo effettivo dei costi che andrà a sostenere nel tempo e che il periodo di prelievo della commissione di ingresso differita non deve superare l’orizzonte temporale del fondo.

Praticamente un supercazzola….


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