Gentili lettori ,
capita spesso , percorrendo uno dei litorali del nostro Paese , di imbattersi in costruzioni dalla forma particolare , edificate in luoghi da dove scrutare bene l’orizzonte.
Sono le Torri di avvistamento , costruite in varie epoche a scopo difensivo : la loro altezza permetteva di accorgersi dell’avvicinarsi di un nemico via mare , o comunque di un pericolo , come nel tardo Medioevo , quando i pirati Saraceni razziavano le coste , o più tardi per scorgere in lontananza navi corsare o nemiche .
La progettazione delle torri di avvistamento
Le torri venivano costruite in modo da essere a vista tra loro , così da potersi scambiare segnali di allerta attraverso l’accensione di fuochi sulla loro sommità ; quando le popolazioni costiere vedevano il segnale , dovevano prepararsi alla difesa o fuggire in luoghi sicuri allontanandosi dai loro insediamenti urbani .
Le torri avevano due livelli principali : nel primo, privo di aperture verso l’esterno e a livello del terreno , si trovava una cisterna per l’acqua piovana , e talvolta una mola per il grano per l’autosufficienza dei soldati.
Il piano superiore, cui si accedeva dall’esterno attraverso scale che potevano essere strutturali o in corde in modo da poter essere ritirate in caso di attacco , era la parte abitativa , con un camino dove accendere un fuoco per il segnale , provvista di piccole aperture che assomigliavano a feritoie più che a finestre .
In alto si trovava un ballatoio che era il punto di osservazione .
Da quadrate a circolari
Dopo un primo periodo , tradizionalmente nell’epoca degli Angioini durante la quale le centinaia di torri costruite soprattutto nell’Italia centrale e meridionale erano a pianta quadrata , si passò poi , sotto gli Aragonesi , alla pianta circolare , che al difetto di essere più complessa da edificare affiancava però il vantaggio di essere più resistente agli attacchi e ai colpi di cannone , che non seguivano più una traiettoria dall’alto (“tiro piombante”, tipicamente medievale) ma orizzontale (“tiro radente”) .
Il punto di osservazione della finanza
Nel nostro settore di competenza e nel tempo attuale , lo studio dei fenomeni macroeconomici costituisce un punto di osservazione indispensabile per comprendere l’andamento dei mercati finanziari , iniziando da quello che è la base di ogni analisi : il costo del denaro , cioè i tassi di interesse .
Il loro sviluppo nel corso degli anni si accompagna a fasi nelle quali le economie crescono , con andamento ugualmente crescente , o in fasi di recessione , quando la loro diminuzione accompagna il rallentamento del Prodotto interno lordo di un Paese , con un collegamento strutturale e diretto , almeno in teoria.
Le banche centrali
Nella realtà , le Banche Centrali , che hanno il compito statutario di difendere il potere d’acquisto della moneta , cercano di prevenire le fasi indesiderate di inflazione attraverso gli strumenti della politica monetaria , dei quali il principale è appunto la manovra del tasso ufficiale .
Questo si riflette direttamente sul valore delle valute , sotto un duplice aspetto :
- rendimenti più elevati attraggono gli investitori
- la forza sottostante di una economia fa da volano alla circolazione della moneta che diventa più richiesta e , per la legge della domanda e dell’offerta , più costosa
Il tempo è tutto
Ma anche in questo settore , anzi più che mai in questo settore , “time is all” , è cioè fondamentale il tempismo con il quale le politiche monetarie accompagnano e sostengono le diverse fasi di sviluppo economico .
Logicamente , vi è un ritardo tra il momento in cui un tasso di interesse viene modificato e i suoi effetti sull’inflazione ; periodo necessario e , negli ultimi due decenni , pari a poco più di un anno , come nel grafico seguente :
Lo scarto temporale ha una influenza diretta sulle aspettative degli operatori , e sull’andamento dei mercati c.d. “di rischio” , che si evolvono sulla base delle attese degli sviluppi futuri , prezzando nei livelli correnti i valori attesi , “scontando” cioè gli scenari che prevedibilmente si verificheranno .
E poiché le somme investite sui quei mercati sono per lo più prese a prestito , i tassi di interesse sono la principale voce di costo , ed incidono sul risultato finale di ogni operazione:
- quando sono bassi , incoraggiano l’apertura di nuove posizioni ,
- quando sono più alti , impongono attenzione ancora maggiore nelle politiche di investimento .
Il ‘sentiment’
Ma i livelli dei rendimenti sono anche un segnale dal punto di vista del “sentiment” , cioè della propensione al rischio degli investitori.
Il prossimo grafico mostra l’evoluzione di alcune categorie obbligazionarie :
La curva più in alto corrisponde ai rendimenti degli investimenti in titoli obbligazionari (c.d. “High Yield”) emessi da società di rating medio-basso , che devono offrire una cedola maggiore per compensare dal più elevato rischio di insolvenza.
I picchi raggiunti da tale curva sono stati toccati nei momenti di maggiore incertezza : il 2015 , il 2020 ed il 2022 .
All’opposto , emittenti di rating elevato , come gli Usa per i titoli del Tesoro (Treasury Bonds) , vengono acquistati a titolo difensivo proprio in quelle fasi , e il loro rendimento tocca il minimo negli stessi periodi di tensione , con un andamento opposto rispetto alla prima curva ; ma quando i tassi di interesse ufficiali vengono aumentati , ovviamente i rendimenti aumentano per tutte le classi obbligazionarie .
Tassi di interesse e la loro evoluzione
Nella nostra osservazione dei principali segnali su cui basare le strategie operative , il livello dei tassi di interesse e la loro evoluzione nel tempo , e dei rendimenti tra le diverse categorie , costituisce un elemento fondamentale dell’analisi dei rischi : una robusta torre dalla quale avvedersi dell’arrivo di qualche pericolo , prima che questo mini il raggiungimento dei nostri obiettivi d’investimento , e consentendoci di prendere per tempo le opportune contromisure .
Andamento dei principali indici e mercati e commento .
Ricollegandoci alla parte iniziale del report , la diminuzione dei rendimenti dei Treasury riflette , dopo i dati macroeconomici affluiti in settimana , un sistema di attese più accomodanti sulle prossime mosse della FED e delle altre Banche centrali , chiamate a confrontarsi con dati dell’inflazione in regresso e , in Europa , con andamenti economici in rallentamento .
L’effetto sui mercati di rischio è stato positivo , con i principali indici azionari che hanno confermato il progresso della precedente settimana anche nell’articolazione tra settori di attività : infatti quelli difensivi , come i Beni di consumo di prima necessità e l’Alimentare hanno registrato le performance minori , mentre quello Tecnologico , tra i più “interest rate sensitive” , cioè sensibili al livello dei tassi di interesse , ha primeggiato , insieme alle Risorse di base , supportate dall’incremento dei prezzi del Petrolio e dei Metalli industriali .
Il primo ha raggiunto i massimi da inizio anno, scontando le politiche di contenimento della produzione da parte dei Paesi estrattori , il secondo sta puntando sul successo delle recenti manovre di sostegno all’economia cinese da parte delle locali autorità .
Lo scenario non ha mancato di supportare anche le quotazioni dell’Oro , più vicino a 2000 che a 1900 dollari l’oncia.
Un altro indice azionario strettamente connesso al sentiment di mercato è il Russell2000 che raggruppa le società Usa di minore capitalizzazione , che spesso contano su finanziamenti per lo sviluppo dell’attività , il costo dei quali si riflette sugli utili operativi : ebbene , è stato l’indice a registrare la migliore performance , +3,63% rispetto alla chiusura del venerdì precedente , a conferma di quanto si diceva sopra .
Per quanto riguarda i cambi valutari , se guardiamo alla tabella , che riporta i dati rilevati dalla BCE , il Dollaro Usa si sarebbe leggermente deprezzato , ma confrontando le quotazioni di mercato aperto l’esito è opposto , anche se limitato ad un +0,19% , nell’attesa delle decisioni di politica monetaria che le più importanti banche centrali assumeranno dal 14/9 in poi , partendo dalla BCE , per poi attendere la FED il 20/9 .
Detto in generale , se il sistema di aspettative che muove i mercati genera rendimenti positivi in attesa di eventi particolarmente importanti , vuol dire che le previsioni sono nel senso di lettura positiva degli stessi ; solo nel caso di numeri che siano al contrario meno favorevoli (inflazione ancora elevata e tassi di interesse ancora alti per un periodo prolungato di tempo) , la reazione dei mercati potrebbe rispecchiare la delusione degli operatori .
Quindi il quadro complessivo è da considerare positivo , ma bisogna prestare attenzione .
Conclusioni
La sintesi della situazione , come solito , è riassunta di seguito dal nostro indicatore ; in riferimento a venerdì 01/9 segna un valore a quota 72,5 ,in netta salita rispetto a sette giorni prima .
Valori superiori a 70 sono positivi ma non escludono le probabilità di una breve correzione , vista la velocità registrata dal suo progresso .
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