Ci domandiamo sempre se ci sarà mai quel giorno in cui l’attonito risparmiatore riuscirà a capire come funzionano le cose in finanza. Ci sarà mai un giorno in cui il suo atteggiamento diventerà dubitativo e inizierà a non credere a nessuno?
Proviamo a sintetizzare alcuni eventi, raccontandoli un po’ a casaccio:
Lo scandalo Wirecard. La società di revisione EY (ex Ernst & Young) che per anni ha certificato la regolarità dei bilanci di Wirecard, è complice della truffa. Gli istituti finanziari che hanno schierato la loro rete vendita per piazzare certificati parlando molto bene di Wirecard, come dovremmo valutarli. Valore attuale del titolo? Pressochè nullo.
Ricordiamo poi gli amici tedeschi in altre super prestazioni come le emissioni truccate della Volkswagen e l’intoccabile Deutsche Bank accusata di manipolazione del tasso Libor. Qualcuno l’aveva previsto? No
Tornando un attimo a noi, recentemente abbiamo visto Bio-On, la promessa dell’Aim spazzata via in qualche secondo (PS: EY era il revisore…..) senza alcuna avvisaglia per gli invetsitori.
Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Banca Etruria, MPS (PS: Zonin, Mussari e combriccola sono liberi con patrimoni personali illesi) passate in pochi anni da azioni introvabili ad azioni invalutabili.
Passiamo poi al mondo delle previsioni…..
Outlook spumeggianti di fine anno che non prevedono mai shock di mercato negativi, specialmente non prevedono mai eventi estremi ed esogeni come pandemie, rivolte sociali, guerre o più in generale eveti geopolitici.
Tre mesi dopo Outlook rivisti post pandemia che prevedono il tracollo dello S&P 500 a 2.000 per la fine del 2 trimestre, cioè ieri quando invece l’indice è rimbalzato a 3.100 punti. Non ci credete? Nell’immagine vi portiamo la pistola fumante, la macro forecast di GS emanate il 20 marzo 2020.
Un accenno anche alla regolamentazione.
Negli ultimi anni la documentazione che il risparmiatore deve firmare è aumentata in maniera assurda (moduli Mifid, Fatca, antiriciclaggio, Privacy ecc), moltiplicando i costi per implementarla che poi, non per caso, li troviamo ribaltati nei costi dei servizi. Utilità di questi processi? Semi nulla! Gli intermediari continuano a fare quello che vogliono, i contratti non vengono letti, i rischi sono sempre sulle spalle di ignari risparmiatori.
Non parliamo poi dei costi perché rischiamo di essere monotoni. Ricordiamoci solamente che l’Italia è il paese dove il risparmio gestito costa più di ogni altro pease (e senza alcun effetto benefico).
Ma allora, conviene ancora investire in queste condizioni???
NO. Se non ci si rende conto che, come al casinò vince sempre il banco, come nelle corse ippiche vince sempre il totalizzatore, come nelle lotterie vince sempre lo Stato, anche qui la condizione è sempre la stessa. L’investitore, dedotti i costi degli investimenti, non vince MAI!
Non ci stancheremo mai di insistere dell’inutilità delle previsioni da parte di qualsiasi gestore, più o meno blasonato, perché si tratta di una attività casuale e spesso ingannevole. Sarà anche bello ascoltare un “cantastorie” che ha grandi capacità persuasive e potenza di marketing, ma bisognerebbe sapere che la validità di queste elaborazioni è equiparabile alle previsioni zodiacali fatte da Branco, l’esperto numero uno nel settore. Non ci stancheremo mai di denunciare un sistema che prospera grazie alla volontà di tenere ignorante il suo popolo.
C’è tuttavia la soluzione anche in condizioni difficili. Le armi utili che abbiamo a disposizione sono quelle dell’istruzione, del confronto e della pianificazione sapendo che il futuro è del tutto incerto. Il confronto, inteso come adozione di regole e di processi sistematici per ottenere delle valutazioni oggettive relative alle soluzioni di investimento e ai prodotti finanziari, pone l’investitore in uno stato di libertà decisionale e di ponderatezza nelle scelte finanziarie. Gli intermediari che devono vendere i loro prodotti temono sistematicamente il confronto perché rischiano sempre di veder valorizzato maggiormente il lavoro del loro concorrente compromettendo i propri obiettivi. Non corrono mai questo rischio e puntano tutte le loro risorse in un forcing commerciale con l’investitore fino a convincerlo che loro sono i migliori a prescindere dal confronto.
Fino a quando non ci convinceremo che il futuro è dominato dell’incertezza, saremo continuamente prede di scenari costruiti ad hoc per farci comprare la loro merce. Ecco perché la cosa più importante per investire con saggezza è iniziare a NON credere.
Infine, istruirsi e non delegare è l’unica via verso la salvezza.
#independentthinking