Gentili lettori , anche coloro tra voi che non sono particolarmente edotti su temi religiosi conoscono il significato della parola “Profeta” , citata spesso anche in motti e proverbi come “Nessuno è profeta in patria” … “Profeta di sventure”… e così via .
Etimologicamente il termine profeta è composto da due parti , προ– che significa “avanti,prima” , e –ϕημί , che sta per “dire” , cioè profeta è colui che , parlando per ispirazione divina , spesso preannuncia il futuro .
Chi erano i profeti?
Fino all’VIII secolo avanti Cristo, i primi profeti non lasciarono traccia scritta diretta delle loro predicazioni , in seguito scrissero testi per permettere ai loro discepoli di conservare un segno delle loro parole , che sarebbero state efficaci anche in un diverso contesto temporale .
Il Profeta era un tramite tra la divinità e gli umani , con il compito di trasmettere dalla prima ai secondi la sua volontà e di ammonire quando il comportamento degli uomini si discostava da quello considerato giusto .
Quindi, il contenuto del messaggio era spesso una critica al presente e prefigurava anche i possibili pericoli nel perseverare negli errori , punizioni per coloro che non si comportavano bene ; critica rivolta anche ai capi e ai re , come richiamo morale alle finalità del loro ufficio .
Merito dei profeti fu anche il contributo allo sviluppo delle principali religioni monoteiste ; ma come in tutte le cose , esisteva il rovescio della medaglia , in quanto esistevano profeti che dicevano il vero e quelli che sostenevano il falso .
La distinzione classica si basa su due aspetti :
vi era il profeta vero e quello falso ; il primo riferiva effettivamente un messaggio divino ; il secondo , o riferiva il falso frutto di pura invenzione , o riferiva il vero ma proveniente da falsi dèi .
Quindi la previsione profetica poteva e può essere falsa anche perché ispirata da fonte non attendibile , e magari questo il profeta non è in grado di stabilirlo (quando è in buona fede) , perché non conosce i presupposti della rivelazione , apparentemente vera e sensata .
Qual è in nesso con i giorni odierni?
Venendo al presente , assistiamo con ormai quotidiana frequenza a dichiarazioni da parte dei responsabili delle politiche monetarie , sulla utilità di manovre restrittive sui tassi di interesse per combattere l’inflazione ; nelle ultime settimane però sono di meno coloro che si lanciano in previsioni sugli andamenti economici per i prossimi semestri , affidandosi all’esame dei dati macroeconomici che di volta in volta vengono resi noti per improntare le loro decisioni , che hanno grande influenza sui numeri delle economie e per questo devono essere attentamente calibrate .
Ma persistono anche coloro che considerano il futuro già noto ( a loro , iniziati e privilegiati ) e quindi si spendono in previsioni quasi profetiche sugli sviluppi economici .
Qualche esempio :
- il Governatore della Banca Centrale dei Paesi Bassi , Knot, che è convinto della necessità di due ulteriori rialzi dei tassi nelle prossime riunioni della BCE , e che le attese dei mercati sono invece troppo ottimistiche sul tema ; afferma le sue tesi e critica quelle degli altri , insomma .
- L’ economista capo della stessa BCE , Lane, da parte sua ha sostenuto che nella seconda metà dell’anno in corso la componente alimentare dell’aumento dei prezzi (responsabile , insieme al costo del lavoro, della refrattarietà dell’inflazione a tornare verso il target del 2%) invertirà il suo corso e contribuirà in positivo alla riduzione del fenomeno inflattivo .
Non occorre essere teologi e/o esperti di testi biblici per commentare queste convinte profezie : dare per scontato che determinati scenari si verificheranno , e improntare le decisioni future senza conoscere cosa accadrà durante il periodo che le precede , è un esercizio rischioso dati i limiti della mente, costretta al contingente dalla impossibilità di immedesimarsi in modo profetico nel disegno divino dei destini umani (o , per chi vuole restare sul materiale, di presumere di sapere) .
Né attiene al nostro compito giudicare sulla buona fede , che fino a prova contraria attribuiamo ai nuovi profeti ; ma il corso precedente dell’ economia ha sempre mostrato un ritardo tra le decisioni di politica monetaria e i loro effetti quando si trasmettono ai mercati e ai prezzi , tipicamente tra 12 e 24 mesi , come evidenziato dal seguente grafico , che mostra anche un dato sul mercato del lavoro qui non pertinente:
E tale ritardo , insieme a fattori geo-politici non prevedibili , rende davvero arduo il compito previsionale (a meno di considerarsi indovini più che profeti) , e più incerta la scaletta dei rialzi o ribassi necessari a raggiungere i target prefissati .
Le difficoltà di prevedere
Non solo dagli esempi citati , ma anche dai commenti ai dati economici riscontrabili sui siti delle banche centrali , si evince la difficoltà di previsione , in uno scenario di generale incertezza sull’evoluzione delle principali economie , e , di conseguenza , dei mercati finanziari .
Di fronte a tale variabilità , è quanto mai necessario tenere una rotta stabile e coerente con i propri obiettivi , per evitare che le oscillazioni di breve si riflettano sulla costanza dell’andamento di un portafoglio d’investimento .
Le condizioni oggettive dei mercati variano continuamente , quelle soggettive si evolvono in base all’età e alle esigenze individuali e quindi non richiedono aggiustamenti continui .
Il bello di un viaggio è nel percorso , oltre che nella meta , come letteratura insegna, e più il tragitto è costante , senza manovre improvvise , prima e meglio si arriva alla meta desiderata .
Concludiamo come solito con gli andamenti dell’ultima settimana e da inizio 2023 :
Migliori e peggiori (tra quelli contenuti nella tabella) della settimana sull’ “altalena” dei mercati :
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