Risparmio gestito (male)

Ogni giorno, da molti anni, cerchiamo di raccontare con assoluta trasparenza l’inefficienza di un mercato, quello dei fondi comuni, che inesorabilmente porta con se grandi criticità specialmente dovute al peso dei costi che il risparmiatore paga al sistema. Non sono moltissimi gli uffici studi, le agenzie o i provider che fanno ricerca sul tema tuttavia quei pochi che esistono, spesso concordano sul fatto che questo sia un mercato poco conveniente per l’investitore. La ricerca italiana più autorevole tra tutte queste è sempre stata quella redatta dall’Ufficio Studi di Mediobanca (http://www.mbres.it/) che ogni anno e per quasi 25 anni, pubblicava dati e confronti sul risparmio gestito. I giudizi sono sempre stati impietosi come per esempio, in riferimento all’indagine fatta su fondi e Sicav Italiani nel periodo 1984-2013, rimane impressa l’utilizzo dell’espressione “una distruzione di valore par a circa 86 miliardi di euro nell’ultimo quinquennio” o ancora “…industria del risparmio rappresenta un elemento distruttivo di ricchezza per l’economia del Paese”.

Insomma si trattava di una indagine molto seria ed onesta che metteva sistematicamente a nudo le falle di un sistema che erode il risparmio tanto da creare forti imbarazzi e generare pesanti critiche (regolarmente smontate) da parte degli intermediari.

Poi, come spesso succede, specialmente in Italia, prevale la volontà di occultare. Da quest’anno e per sempre, questa importantissima ed indipendente indagine non vedrà più alcuna luce.

Sono finalmente riusciti a cassarla definitivamente così potranno continuare con le loro politiche rivolte ad imbottire di strumenti inefficienti le tasche degli ignari risparmiatori senza che analisi di questo tenore, possano mettere in discussione le loro azioni e garantendosi ancor più l’insindacabilità di importanti voci di bilancio.

Quasi nessuno ne parla. Noi ci proviamo.